Spazio Cultura “Biagio Poidimani”, Incatasciato risponde a l’ex sindaco Corrado Calvo

Spazio Cultura “Biagio Poidimani”, Incatasciato risponde a l’ex sindaco Corrado Calvo

“Colgo l’occasione per ringraziare i puntuali ed appassionati interventi del mondo della cultura. Per il resto mi avvilisce che il discorso venga spostato su sterili osservazioni politiche. Se Corrado Calvo si fosse studiato bene il progetto dello “Spazio Cultura Biagio Poidimani”, avrebbe forse potuto evitare inutili polemiche anche determinate dalla non conoscenza dei fatti”.

Pippo Incatasciato risponde all’ex sindaco Corrado Calvo che in un comunicato di oggi pomeriggio aveva additato l’amministrazione Incatasciato come “persone smemorate” per non aver ricordato la delibera del 2014 con la quale sono stati dedicati i locali di Santa Caterina da Siena allo scultore Biagio Poidimani. Uno spazio, secondo Calvo, idoneo a ospitare il museo, ricordando nello stesso tempo che i locali a piano terra del palazzo comunale di via Roma occupava già stanze dedicate a personaggi come Cartia e Perricone.

La risposta di Incatasciato è secca: “Se nel 2014 ha dedicato quello spazio a Poidimani, perché non ha realizzato poi il museo? Perché delibera una intitolazione e poi non da seguito a quanto programmato? Calvo forse non sa in che condizioni ha lasciato quei locali: pareti pericolanti e infiltrazioni d’acqua, assolutamente non idonei ad essere fruiti. Quelle di Calvo purtroppo rimangono intitolazioni labiali. Anche gli scout negli ultimi tempi hanno dovuto abbandonare quei luoghi perché pericolanti. Da chi parla purtroppo non abbiamo ereditato nessun progetto compiuto. Ben venga adesso la richiesta di finanziamento per ristrutturare l’ex chiesa di Santa Caterina e non solo frutto peraltro di una misura di finanziamento già oggetto di una delibera dell’amministrazione Incatasciato (febbraio 2021), che non è assolutamente alternativo al nostro progetto, ma il nostro “Spazio Cultura” è un progetto ormai in dirittura d’arrivo, tant’è che assieme all’ex vice sindaco Luigi Fratantonio siamo pronti ad andare a ritirare le opere a Roma”.

“Quando Calvo parla a sproposito di Cartia e Perricone -aggiunge Incatasciato-, deve ricordarsi che ha lasciato la foto di Gigi Perricone dietro la porta di entrata del comando di polizia municipale. Nel nostro progetto, invece, gli illustri rosolinesi erano inseriti nel contesto dello “Spazio Cultura Biagio Poidimani” che, ricordo, non è solo un museo, ma due sale espositive, una sala di rappresentanza (sala Cartia), una sala per la comunicazione e per informazioni turistiche (sala Gigi Perricone) ed un’area museale. Calvo ricorda pure che fine fece per tanti anni la statua donata dalla famiglia Poidimani prima che venisse collocata degnamente nella piazzetta ai caduti? Se non ricordo male in un sottoscala. Per questo motivo la famiglia, tramite il professore Piero Meli, ha espresso un desiderio di conoscere la progettualità a fondo, una progettualità che doveva essere valida in tutti i sensi e solo dopo la realizzazione dello spazio avrebbero donato le opere. Così è stato. Ci siamo confrontati con la famiglia a tal punto da acquisire non 60 opere, ma accettarne 22. La sala a piano terra è ormai pronta, mancano solo gli ultimi dettagli per le luci, già preventivate da una ditta specializzata, così come è pronto l’arredamento che, ricordo a Calvo, è stato finanziato con il 20% delle nostre indennità. Insomma, il nostro è un progetto con i piedi ben saldi a terra, e non una semplice dichiarazione labiale o una delibera che non ha trovato mai seguito”.

Incatasciato prosegue la sua risposta a Calvo: “Sicuramente non è un dispiacere essere etichettati in malo modo da chi è stato il maggior contribuente al fallimento della città. Mi sarei stupito invece se avesse fornito un commento di buon profilo sul piano culturale o strategico. La lungimiranza per il resto non può essere di chi non ha progettato nulla. E quando dice che noi non siamo stati lungimiranti, vada a ripercorrere il nostro percorso amministrativo che, documenti alla mano, parla non solo di ricostruzione sul piano economico della miseria e del disastro ereditati anche dalla sua amministrazione, ma anche di visione e di modello di sviluppo della città, improntati anche sulla cultura e sul turismo, che siano anche merito a chi ha investito con coraggio nel centro storico e ancora di progettualità e di finanziamenti per ben 25 milioni di euro che il commissario straordinario è chiamato anch’egli, in questo frangente, a perorare. Dice bene poi quando parla del salotto della città riferito ai locali dell’ex comando della polizia municipale. Proprio perché “salotto” non possono che essere dedicati all’iniziativa programmata, uno “spazio culturale e di accoglienza turistica”, da cui parte la valorizzazione del centro storico, elemento indispensabile e fondamentale, discusso anche con la famiglia Poidimani”. Un’iniziativa che parla di cultura, di turismo e non da ultimo di “lavoro” per i giovani che dovrebbero occuparsi della gestione dell’ufficio informazioni turistiche.

E poi conclude: “Il mio piglio con il commissario? Non è stato utilizzato a caso ma bensì perché il commissario è un organo che deve occuparsi di amministrare l’Ente dando seguito ai molteplici progetti in essere e non di fare scelte politiche per il territorio che non può conoscere”.

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