Nucleo di Valutazione, l’Avv. Pellegrino fa chiarezza sulla posizione del sindaco Incatasciato
Una nota stampa da parte dell’Avv. Giuseppe Pellegrino chiarisce i motivi che stanno alla base della sentenza con la quale il GUP del Tribunale di Siracusa ha stabilito il Non Luogo a Procedere nei confronti del sindaco Pippo Incatasciato per il reato di Abuso d’Ufficio nell’ambito della vicenda giudiziaria sul Nucleo di Valutazione.
Non “si è salvato” per avvenuta depenalizzazione del reato d’abuso d’ufficio – dice in sostanza l’Avv. Pellegrino. “Il reato d’abuso d’ufficio non è stato depenalizzato ma è ancora previsto dal Codice Penale”- continua Pellegrino, confermando quanto dichiarato ieri dal sindaco: “Non ho commesso alcun reato”. Il testo integrale della nota dell’Avv. Pellegrino:
“Il reato di Abuso D’ufficio non è stato depenalizzato, ma continua ad essere previsto all’art 323 del Codice Penale.
Semplicemente, ne è stato doverosamente limitato l’ambito di applicazione all’inosservanza “di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge”.
Questa riforma di civiltà si è resa necessaria considerato che, secondo le statistiche del 2016 e 2017, su poco meno di 7.000 (settemila) procedimenti penali aperti per abuso d’ufficio, vi erano state appena 50 (cinquanta) condanne.
Da questo dato se ne ricavava che – vigente la vecchia normativa – la quasi totalità dei pubblici amministratori veniva processata ingiustamente, atteso che solo dopo diversi anni otteneva lameritata assoluzione. Le norme di regolamento, che normalmente regolano l’attività amministrativa, lasciano al pubblico amministratore delle facoltà di scelta, che si estrinsecano nella cosiddetta discrezionalità amministrativa. La stessa discrezionalità amministrativa è stata applicata nel caso della nomina dei componenti il Nucleo di Valutazione, ove il Sindaco Avv. Pippo Incatasciato è stato chiamato a scegliere tra più soggetti che avevano manifestato la loro disponibilità.
Chiunque avesse non condiviso le scelte operate discrezionalmente dal Sindaco, avrebbe potuto rivolgersi al TAR competente, impugnando il relativo atto. Invece si è voluta imboccare la strada della denuncia penale.
Quanto accaduto fa tornare attuali le conclusioni del Presidente della Repubblica Giovanni Leone,già noto Avvocato penalista, quando, il 15 Giugno 1978, prima di rassegnare le sue dimissionimotivate dalle accuse che gli erano state mosse per presunti fatti di corruzione e dalla conseguente violentissima campagna di attacchi politici e di stampa, così scriveva: “…Sono certo che la veritàfinirà per illuminare presente e passato e sconfessare un metodo che, se mettesse radici, diverrebbestrumento fin troppo comodo per determinare la sorte degli uomini e le vicende della politica…”.In seguito venne riconosciuto innocente non solo dalle Commissioni di inchiesta, ma anche daglistessi oppositori politici.
Avv. Giuseppe Pellegrino
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