Due case di riposo “focolaio” a Noto, sono 35 i positivi tra operatori e anziani
Nella foto in evidenza le ambulanze davanti ad una delle due strutture durante il trasferimento, stamattina, di due pazienti in ospedale
Due case di riposo netine, con a capo gli stessi proprietari, sono diventate nel giro di qualche giorno un pericoloso focolaio da Covid 19. In totale sono 35 i soggetti positivi al coronavirus, tra operatori e tantissimi anziani. Stamattina davanti ad una delle due strutture anche le ambulanze per il trasferimento di due pazienti all’ospedale Umberto I di Siracusa.
La notizia comincia a sconvolgere e preoccupare soprattutto i parenti dei soggetti presenti nelle due strutture e a dare notizia di questo grande focolaio è anche il sindaco Corrado Bonfanti tramite un video messaggio nella sua pagina facebook istituzionale.
“Sono due case di riposo gestite dagli stessi operatori e quindi con un alto grado di potenziale pericolo iniziale che si è manifestato con presenza di contagio”- ha detto Bonfanti che tende però a rassicurare tutti. “La realtà è tranquilla sotto l’aspetto clinico. Sono 35 le persone coinvolte tra cui tanti anziani, ma solo 2 sono stati ricoverati stamattina nel reparto di infettivologia dell’Umberto I mentre altri due avranno al momento supporto all’interno della stessa struttura. In buona situazione di salute anche chi è in quarantena”.
Non la pensano allo stesso modo però alcuni tra i parenti degli anziani che chiedono più certezza sullo stato di salute dei propri familiari. “Poco fa ci hanno contattato dicendo che nostra madre sarebbe stata ricoverata – ci racconta una donna- ma nulla di più ci è stato detto sul suo stato di salute. Non sappiamo se più o meno grave, non sono riusciti a rispondere alle nostre domande. Ci hanno solo detto che sarebbe stata portata all’ospedale di Siracusa”.
Sono in tanti i parenti che nelle ultime ore – secondo quanto riferiscono gli stessi- provano invano a contattare le due strutture focolaio, ma senza nessun esito che possa rasserenarli sullo stato di salute in cui si trovano genitori, nonni o zii presenti nella struttura. E intanto pare che qualcuno voglia pure avanzare delle denunce nei confronti delle due strutture “perchè – dicono- la situazione è stata sottovalutata e molti anziani hanno sintomi da un pò di tempo. Non si è fatto abbastanza per evitare un focolaio così grande”.
Intanto dalla struttura centrale che abbiamo contattato, dopo tante chiamate è una delle operatrici responsabili a rispondere senza però presentarsi: “Siamo solo due in questo momento gli operatori di turno. E io sono pure negativa, una negativa in mezzo a tutti i positivi e ho pure un bimbo piccolo a casa. Con i parenti stiamo cercando di fare il possibile e ci dispiace che da parte loro ci siano lamentele nei nostri confronti. In questo momento vorrei che si comprendesse la nostra difficoltà. In due dobbiamo provvedere all’igiene e alla cura di 20 anziani, alla loro salute, all’igiene della struttura e pure al rapporto con i parenti. Siamo soli, io e il mio collega. Io, negativa al covid, sono qui da tre giorni senza essere tornata mai a casa”.
Le due strutture interessate fanno capo ad unici proprietari e gli stessi operatori negli ultimi giorni pare abbiano svolto turni nelle due diverse strutture, probabilmente sono stati proprio gli operatori a “trasferire” inconsapevolmente il covid da una struttura all’altra.
Notizia in aggiornamento