Parlamentari e Partite IVA, il PD di Rosolini: “La politica deve avere il garbo di fermarsi, dimissioni gradite”
Riceviamo e pubblichiamo un Comunicato Stampa del Partito Democratico di Rosolini in merito alla vicenda delle partite IVA che hanno coinvolto cinque parlamentari nazionali, oltre a governatori e assessori regionali.
Di seguito il testo completo della nota: “Il principio della onorabilità nel ricoprire il ruolo di amministratore”.
“In piena emergenza covid abbiamo assistito a comportamenti, da parte di chi ci rappresenta, che non rendono certo onore al ruolo delicatissimo che ricoprono.
L’appellativo onorevole non è, come invece è diventato, un orpello per dare lustro a se stessi o una clava da brandire verso chi non gode di un potere alla pari e la pensa diversamente.
Assistere, da cittadino, alla notizia come quella dei 5 parlamentari (oltre a governatori e assessori regionali) che hanno beneficiato dei 600€ riconosciuti alle partite IVA in difficoltà per l’emergenza COVID, rappresenta l’assurda mancanza di pudore, una vera vergogna.
Tengo a sottolineare che non siamo di fronte a reati, tuttavia penso che la politica deve avere il garbo di fermarsi e non andare oltre l’opportunità di certe scelte.
Non voglio fare alcuna strumentalizzazione sul fatto che siano 3 della Lega, uno del Movimento Cinque Stelle e uno di Italia Viva e non ci sia un parlamentare del PD perché sposterebbe l’attenzione sulle solite contrapposizioni, perdendo di vista la vera questione che qui vede la perdita del buon senso nel rappresentare degnamente i cittadini.
A questo punto le dimissioni non sono solo gradite, sono attese da quelle partite IVA che hanno e stanno affrontando la pandemia con sacrificio e impegno, che potrebbe essere vanificato anche dagli assembramenti che abbiamo visto in alcuni locali, anche della nostra città, che hanno guardato al profitto senza preoccuparsi minimamente del rispetto non solo delle regole ma della salute pubblica.
Purtroppo chi entra nelle istituzioni con cariche elettive difficilmente sente la “necessità” di lasciare. Riescono a incastonarsi sul seggio che ricoprono fin quando non vengono strappati a forza e cacciati, senza onore, salvo poi reinventarsi una verginità magari con un’altro schieramento.
Mi rivolgo al PD – che in questo momento e su questi temi può fare la differenza – solo se riesce a trovare la forza ed il coraggio di ripulire le liste e pensionare chi è stato condannato e tenta il colpo del redivivo”.
Rosolini, 10 agosto 2020
Il segretario del Circolo
Tonino Basile