Coronavirus – Imprese in pericolo economico: la lettera dell’ex assessore comunale alle attività produttive Salvatore Pulino
“Se non verrà effettuato un forte sforzo finanziario, molte saracinesche non verranno rialzate. In questo, le banche devono recitare un ruolo importante a fianco delle imprese: devono aprire nuove linee di credito a tasso zero“.
Prima il grido d’allarme, poi le possibili soluzioni. È la riflessione dell’ex Assessore Comunale alle Attività Produttive, Salvatore Pulino. Titolare di un’attività commerciale, anche lui in questo momento così precario per tutti, si trova nel mirino economico dell’intero comparto produttivo italiano che, a causa dell’emergenza causata dal Covid-19, si trova in serio pericolo.
Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera con interessanti spunti, suggerimenti e prese di coscienza sull’argomento.
Di seguito la nota.
“Cari amici e colleghi, l’emergenza economica che l’Italia sta attraversano causata dal COVID 19, rappresenta per l’intero comparto produttivo un serio pericolo. Dopo circa trenta giorni di chiusura, (imposta giustamente), ancora ad oggi non si parla di decreti attuativi a sostegno delle piccole e medie imprese, la parola che tutti usano ad effetto è “nessuno si deve sentire abbandonato”.
La nostra economia è la terza in Europa, se non viene effettuato un forte sforzo finanziario, non si riesce a farla decollare, questa volta molte saracinesche non verranno rialzate, (mi riferisco a quelle piccole p.iva), creando ulteriori problemi sociali.
Di solito le piccole partite iva sono a gestione familiare, e quando la bottega non può aprire non è l’impresa che fallisce, ma la famiglia che si azzera. Sono stati effettuati sospensioni delle rate – Mutui/finanziamenti/tributi vari – non basta, perché quando le attività non guadagnano non possono pagare, bisogna immettere denaro, grandi flussi di liquidità per i commercianti/artigiani, e le banche, che sono a fianco delle imprese, devono recitare un ruolo importante in questo preciso momento: aprire nuove linee di credito a tasso zero, a supporto delle imprese colpite, utilizzando le garanzie dello stato fino all’80%. Gli istituti di credito non rischiano nulla, così facendo si potranno salvare famiglie, imprese e posti di lavoro, questo straordinario flusso di liquidità permetterà di scongiurare il verificarsi di situazioni sociali ed economiche irreversibili. Non è tempo di proclami, ormai siamo arrivati al capolinea, bisogna agire, senza perdere ulteriore e prezioso tempo, prima di arrivare all’emergenza sociale.
Tutti coloro che stanno nei palazzi dorati, invece di impegnare il proprio tempo a fare video per vedere dopo da quante persone viene visto, devono sforzarsi a mettere in campo tutte le proprie energie, affinché ogni singola famiglia, ogni singolo commerciante/artigiano, non si senta abbandonato a se stesso, ma parte integrante di una comunità pronta a reagire nei momenti difficili come questo; senza questa consapevolezza, non solo aumenteranno le famiglie povere, ma aumenteranno fallimenti e di conseguenza perdite di posti di lavoro.
Voglio portare alla vostra memoria, un intervento economico importante, (da parte dell’Amministrazione Comunale 2004/2009), per tutti i commercianti ed artigiani, la cui attività ricadeva all’interno del territorio interessato dall’intervento di rifacimento del centro storico. Dette attività potevano usufruire di un aiuto economico fino a 30.000€ rimborsabili in 36 mesi, con interessi a carico del comune, questo intervento serviva ad equilibrare il mancato utile che si era verificato in quel preciso periodo (tramite convezione con istituto bancario). All’epoca, quest’intervento sembrava difficile, ma utilizzando fondi regionali, e convenzioni varie, si è arrivati alla soluzione.
Questo momento difficile ci fa capire l’importanza dei tagli effettuati alla Sanità, (a cui va il mio personale ringraziamento, a Medici, Infermieri, volontari, forze dell’ordine e tutti quelli che prestano servizio socio sanitario), bisogna avere rispetto del territorio, bisogna capire l’esigenza del territorio, non chiudere, tagliare per far quadrare, e poi magari aumentarsi il proprio salario.
Noi commercianti/artigiani, comprendiamo benissimo il momento, siamo convinti che necessitano ulteriori sforzi da parte nostra, ma aspettiamo un’azione molto rapida per scongiurare il PEGGIO“.
Salvatore Pulino – Ex Assessore comunale alle attività produttive