Traversata dello Stretto. I due carabinieri rosolinesi che hanno partecipato: “Esperienza unica”

Traversata dello Stretto. I due carabinieri rosolinesi che hanno partecipato: “Esperienza unica”

Un “mitico” braccio di mare che separa Sicilia e Calabria. Affascinante, misterioso e a tratti impetuoso. Con poca visibilità per la profondità dei fondali, dalle forti correnti, dall’alternarsi di tratti di acqua calda e fredda; spesso pericoloso per la presenza di capidogli, squali, meduse, delfini. Lo Stretto di Messina racchiude un tratto di costa difficoltoso da attraversare, a volte impercorribile, e nonostante tutto, la sfida per molti è quella di viverlo, assaporarlo, superarlo.

Ci vuole una forte motivazione per affrontarlo, nutrita da un impulso deciso, il coraggio: la stessa incredibile, forse un po’ incosciente, temerarietà che hanno i due giovanissimi rosolinesi che lo scorso 5 ottobre hanno impresso il proprio marchio sulla famigerata Traversata dello Stretto, organizzata dal “Comando Interregionale CC Culquaber”.

Riviviamo questa bellissima esperienza con Giuseppe Meli e Leandro Spadola, rispettivamente classe ‘81 e classe ’94, entrambi appartenenti all’Arma dei Carabinieri della Regione Calabria, sono stati tra i 16 protagonisti che hanno attraversato a nuoto le difficili correnti che quel lembo di mare riporta.

Mantenendo la calma, regolando il respiro e coordinando le bracciate, hanno concluso con successo un percorso di quasi 3,5 km, arrivando in riva visibilmente provati ma immensamente emozionati per essere riusciti nell’impresa prefissata. Una prova, che non è stata per niente facile, ma a cui Giuseppe e Leandro hanno fermamente creduto in nome dell’amore per il mare, della propria Sicilia e di quell’elemento indiscusso che ti trascina a sposare una causa del genere in cui a supportarti ci sei solo tu e il tuo forte legame con l’acqua: “nessun strumento subacqueo d’aiuto, né pinne o altro, solo il coraggio, il motore di tutto” – conferma Giuseppe.

Con gli occhi ancora colmi di entusiasmo, nonostante sia passato quasi un mese dall’evento, i due atleti commentano e ricordano l’esperienza condivisa.

 

Leandro Spadola

É stato un mio sogno da sempre -racconta Leandro-. Non sono uno sportivo assiduo, mi ha spinto solo e unicamente l’amore per il mare. Per essere stata la prima volta, sono più che soddisfatto del mio tempo di 55 min. e 47 sec. Grazie all’Arma per avermi dato la possibilità di vivere e portarmi dentro questa esperienza, che spero non sia l’ultima”.

 

Giuseppe Meli

È stato eccezionale si – concorda Giuseppe -, nonostante le non indifferenti criticità del mare. Alla fine siamo arrivati a riva, toccando terra con i nostri piedi. Non c’è soddisfazione più grande di poterlo oggi affermare. Grazie a tutti, parenti, amici, e colleghi per il sostegno datoci. Grazie a mia moglie e mia figlia perché in certi momenti, oltre al blu profondo dell’acqua, vedevo i loro volti. Grazie all’Arma dei Carabinieri per avermi lasciato questo ricordo che porterò per sempre nel cuore. L’amore per il mare ha reso possibile tutto ciò”.

Al termine della traversata, i carabinieri hanno ricevuto un attestato di merito dall’Ente promotore. Un merito, grazie al quale la bandiera di Rosolini ha potuto sventolare alta. Se c’è un aspetto che accomuna i figli della nostra città, quello è l’amore, per le radici, lo sport, il mare, il legame con la terra e le tradizioni.

A Giuseppe e Leandro le nostre congratulazioni per essere portatori “sani” di valori così.

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