Lettera di un ex tossicodipendente: “Rosolinesi denunciate i venditori di morte”
Pubblichiamo una lettera giunta in redazione da un concittadino, Massimo Di Mare, “ex tossicodipendente” che per la seconda volta ha scritto al nostro giornale ponendo l’attenzione sul dilagante e pericoloso fenomeno dello spaccio di droga a Rosolini. Il suo, che ha vissuto il dramma sulla sua pelle, è un invito a tutti i suoi concittadini a “denunciare” i venditori di morte.
La lettera:
“Gentilissimo signor Ferdinando Perricone,
spero con tutto il cuore che la presente lettera trovi spazio nel suo giornale perché il sottoscritto è un suo concittadino e concittadino di tutti i rosolinesi.
Sento forte il dovere, in quanto tale, di scrivere perché sono padre di 5 figli e tossicodipendente da eroina e cocaina di cui quotidianemente ho fatto uso con soldi provenienti da svariati furti e altri reati, ai danni dei miei stessi concittadini (per lo più le vittime sono state addirittura i miei stessi amici e persone oneste che conoscevo).
Il mio dovere adesso, quello che ancora una volta mi spinge a scrivere al vostro giornale “Corriere Elorino”, è quello di invitare ancora i nostri concittadini tutti a denunciare coloro che spacciano droghe tra le vie, le piazze, i parchi pubblici e in qualunque posto di Rosolini.
Solo denunciando questi spacciatori, sia Rosolinesi che non, i nostri figli, i nostri nipoti e la nuova generazione che verrà assieme alla generazione attuale non soccomberà tra le tante problematiche che tanti ragazzi tossicodipendenti rosolinesi sono costretti a vivere, tra l’indifferenza a volte anche dei familiari stessi che non denunciano per timore di estorsioni da parte di tutti questi criminali che spacciano indisturbatamente a Rosolini, ostentando anche la ricchezza accumulata grazie allo spaccio quotidiano di eroina e cocaina.
Sono tutte persone che io conosco personalmente e che conoscono anche buona parte dei rosolinesi senza però prendere un’iniziativa né mostrare un atto di coraggio denunciando coloro che pur di fare cassa non si pongono limiti e neanche scrupoli, nonostante la cronaca spesso ci ha fatto assistere alla morte di diversi figli di madri e padri a causa di una dose di droga, o perché tagliata male o perché tagliata con altre sostanze che portano il tossicodipendente alla morte certa; oppure – come dimostrano altri fatti di cronaca- perché gli spacciatori per accaparsi più clientela vendono le loro droghe allo stato puro causando di conseguenza le overdosi.
Pertanto occorre che le coscienze di tutti i nostri concittadini, soprattutto di chi attualmente vive in casa propria il dramma della tossicodipendenza di un persona cara, si svegli e faccia sentire la propria rabbia, il proprio “Io non ci sto”, la propria presa di posizione e coscienza contro la droga e contro coloro che la spacciano senza porsi nessuno scrupolo di coscienza nonostante i cimiteri umani sono divenuti vetrine a lumini di tanto sterminio causato dalla droga e per lo più dalla mano degli spacciatori”.
Un vostro concittadino, Di Mare Massimo