La storia di Giovanni Modica, il maestro pizzaiolo che ha “conquistato” i tedeschi
Ha iniziato la sua carriera nel 2006 in Germania. Da 50 pizze in un giorno in pochi anni ha raggiunto quota 700 facendosi apprezzare per qualità e professionalità. Ha affinato la sua cultura nel settore frequentando numerosi corsi di formazione. Il pizzaiolo rosolinese con il pallino per l’impasto, da quattro anni, è titolare di “Pizza Chef” a Rosolini in Piazza Grande
Per provare una pizza fatta con tutta la passione di questo mondo non potete non andare da Pizza Chef di Giovanni Modica, una pizzeria nata nel 2015 da un grande sogno e frutto dell’entusiasmo che il “maestro pizzaiolo” rosolinese mette nel suo lavoro.
Perché per fare una buona pizza non basta impastarla, stenderla e infornarla, ma è necessaria una “cultura” più ampia, una formazione specifica, una passione che supera ogni limite: così non solo esplodono le papille gustative ma scegliendo ingredienti di altissima qualità, a partire proprio dalla farina, si apportano anche all’organismo delle sane proprietà. E non lo dice un pizzaiolo a caso ma Giovanni, la cui pizza, in Germania, ha addirittura attirato l’attenzione dei mass media e dei giornali di Lipsia, città in cui lavorava.
La sua storia comincia dietro banconi e tavoli di ristorante, passa per il laboratorio di una delle più famose gelaterie di Lipsia, “San Remo Eiscafè” in cui lavora per anni e approda alla fine nella cucina del ristorante del fratello: la “galeotta” cucina in cui si scopre pizzaiolo e che da quel momento gli segna il destino.
“È stata una passione che dopo averla scoperta non mi ha più abbandonato”, dice Giovanni.
La vecchia gelateria di Lipsia intanto si era munita di un reparto pizzeria diventando, come ancora oggi, la “San Remo Eiscafè Pizzeria” ed è lì che Giovanni fa il suo ritorno nel 2006.
“Al proprietario che mi chiamava per iniziare la stagione da gelataio risposi che ci sarei volentieri tornato, ma da pizzaiolo – racconta oggi Giovanni -. È da quel momento che entrai definitivamente nel mondo della pizza: avevo passione e determinazione ma mi rendevo conto che la mia formazione era molto limitata”.
A San Remo mentre il gelato continuava ad essere venduto toccando cifre spaventose, di pizze se ne sfornavano solo 50 al giorno. “La passione c’era – dice Giovanni – ma ero irrequieto e avevo bisogno di formazione, alla perenne ricerca dell’impasto perfetto”.
Il proprietario di San Remo che credeva nelle sue potenzialità decise allora di investire su di lui finanziando dalla Germania dei corsi di pizzaiolo costosissimi in Italia. Corsi che costavano anche 600 euro al giorno ma che hanno permesso a Giovanni di formarsi tra ricette e metodi di preparazioni di grandi pizzaioli del calibro del napoletano Aniello Falanga e del milanese Mario Signorile. Tra Manzio, Scafati, Turate e la stessa Lipsia Giovanni comincia a calarsi nel mondo delle farine, degli impasti e della maturazione e quell’ampia conoscenza – il proprietario lo sapeva bene – sarebbe tornata nel locale di San Remo e avrebbe accresciuto la qualità delle sue pizze.
“Fu proprio così -continua Giovanni-. Dal 2006 al 2015 passammo dalle 50 alle 700 pizze al giorno, da 350 euro al giorno a 5 mila; eravamo la gelateria che sfornava più pizze di una pizzeria di Lipsia e questo incuriosì i mass media e le più importanti testate di Lipsia e dintorni”.
A Giovanni sono state dedicate intere pagine di interviste ad hoc: tutte per il pizzaiolo che ha cambiato le sorti di un locale. Ma stipendio altissimo, buona fama e addirittura un assegno in bianco presentatogli dal proprietario non gli sono bastati per convincerlo a restare in Germania; quando la terra, anzi, quando “l’amore” chiama non esistono trattative.
“Il proprietario credeva fosse questione di soldi ma in realtà avevo bisogno di tornare per la mia famiglia, per i miei figli e per Rosalba”. Così nel 2015, trascinato dall’amore, il “perfetto pizzaiolo” fa ritorno a Rosolini e a settembre apre “Pizza Chef”, attorniato dall’amore di Rosalba e dei figli.
Non esistono dipendenti estranei a Pizza Chef, ma solo la famiglia e il volto della sua donna, Rosalba, che dietro il bancone accoglie i clienti con un grande sorriso. Ecco perché a Pizza Chef c’è una pizza fatta con tutta la passione di questo mondo: perché c’è la gioia di una famiglia che si è riunita, la passione e l’alta formazione di un pizzaiolo che ha fatto “impazzire” i tedeschi alla ricerca del suo segreto e c’è un locale che in ogni angolo profuma di casa e di genuinità.
La stessa genuinità che Giovanni usa per le sue pizze che continuano a migliorarsi tra impasti con farina di tipo 1, integrale, ai cereali e alla curcuma.
“La mia pizza è cambiata tanto in questi 4 anni di attività perché sono alla continua ricerca dell’impasto perfetto e cioè che non sia solo buono ma anche sano. Uso solo lievito madre e farina di tipo 1 con chicco macinato a pietra che mantiene integre le sue proprietà”.
Una pizza buona che fa anche bene e che, se riapprodasse in Germania, farebbe di nuovo perdere la testa ai tedeschi che gli avevano più volte proposto di partecipare addirittura ai campionati.
“Quali campionati? – dice Giovanni -. Vuoi paragonare una coppa al complimento del cliente? È quella l’unica coppa che alzo soddisfatto ogni giorno e dopo averla alzata mi rimetto a lavoro: di nuovo alla ricerca dell’impasto perfetto”.