È deceduta la nonnina centenaria di Rosolini

È deceduta la nonnina centenaria di Rosolini

Avrebbe compiuto i suoi 101 anni tra pochi giorni, il 16 giugno per l’esattezza, e anche quest’anno sarebbe stata circondata dall’affetto della sua numerosa famiglia. La signora Assunta Giancristoforo, vedova Giannone, è invece deceduta giorno 1 giugno, a pochissimi giorni dal suo compleanno. Donna forte, solare e, nonostante il “peso” dei suoi anni, fortemente grintosa, fino alla fine.

Una vita già difficile per il momento storico in cui visse ma resa ancora più buia da una disgrazia familiare che però riuscì a superare con la stessa tenacia che la sua famiglia le ha sempre riconosciuto. Fragilità di donna e forza di uomo, dolcezza di madre e rigorosità di padre; tanti erano i ruoli a cui dovette abituarsi la signora Assunta e tante le qualità che ne guadagnò e che l’hanno resa un tesoro di saggezza per tanti rosolinesi.

Assunta Giancristoforo nacque nel 1917 a Lanciano, in Abruzzo, in cui rimase fino all’età di sedici anni e, prima di trasferirsi definitivamente in Sicilia, visse a Tripoli per altri cinque anni. La più grande sfida della sua vita fu quella di riuscire a mantenere, crescere ed educare, solo con le sue forze, ben quattro figli. Rimase vedova infatti giovanissima, a soli 37 anni, mentre era in attesa dell’ultimo dei suoi figli, Pietro, a cui diede infatti il nome del marito, scomparso solo pochi mesi prima. Lavorò sodo come collaboratrice scolastica all’Istituto Capuana di Rosolini per poter provvedere al sostentamento di Giovanna, Maria, Giovanni e Pietro e lavorò sodo anche come madre donando ai figli un amore incommensurabile. Lo stesso amore che ha donato in seguito a nipoti e pronipoti e, da trisavola, anche al piccolo Matteo; una grande famiglia che ha amato fino al suo ultimo respiro e per cui si è sempre spesa totalmente.  In occasione del suoi 100 anni, il 16 giugno dell’anno scorso, l’abbiamo omaggiata con un articolo descrivendo la grande emozione della cerimonia a cui parteciparono i parenti, il parroco Don Bruno Carbone e le istituzioni, rappresentate al tempo dal vicesindaco Giorgia Giallongo.  I suoi cento anni furono un momento di grande gioia e adesso la sua scomparsa è un momento di sconforto per tutti i rosolinesi. Non solo perché viene a mancare una donna piena di energia e, come ricorda la sua famiglia, “innamorata della vita e devota al Signore” ma ancora di più perché a giovani e meno giovani mancherà il sorriso, il conforto e la dolce parola di una donna la cui saggezza è riuscita a forgiare tutti coloro che la conoscevano. Probabilmente il segreto della sua longevità è stato quello di non amare la longevità fine a sé stessa ma di amare la vita e l’istante, di sorridere sempre e talmente tanto da riuscire a raggirare anche le più crude disgrazie. Questo ricordo per la “nonnina centenaria di Rosolini” da parte di tutta la sua meravigliosa famiglia e da parte della Redazione è rivolto ai nostri compaesani per ricordare un pilastro di saggezza, di forza, di allegria e di storia che oggi Rosolini ha perso e da questa perdita ci auguriamo possa nascere un importante spunto riflessivo: come la signora Assunta, impariamo ad aggrapparci all’amore (che sia per la vita, per la famiglia o per Dio) per rendere impotenti le sventure.

 

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