Itis: l’ass. Saro Adamo parla di legalità e vittime di mafia
Continua la campagna indetta da Giuseppe Latino contro ogni tipo di mafia all’Itis dell’Istituto Superiore Archimede.
L’assemblea si è svolta stamattina, mercoledì 21 marzo, in occasione della giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia a livello.
Dopo l’intervento dellAssociazione Libera nella precedente assemblea, oggi è stata la volta dell’ Associazione Antiracket e Antiusura “Saro Adamo”.
Ad aprire l’assemblea è stato il prof Nino Calvo. Dopo un breve riassunto delle tematica trattata durante la campagna di sensibilizzazione, ha ringraziato i membri del direttivo dell’Associazione presente.
Il Presidente Luigi Puglisi, dopo aver ringraziato Latino e il dirigente, il Prof. Giuseppe Martino, ha iniziato a spiegare e raccontare le origini dell’associazione, gli obiettivi e gli scopi della realtà, illustrandone l’operato negli anni.
“Si cerca continuamente di combattere le mafie e di sterminare l’attività del pizzo. Dopo esserci quasi totalmente riusciti, adesso ci stiamo proiettando alla lotta contro gli stupefacenti“.
La conferenza, sotto l’intesa attenzione di docenti e alunni, è proseguita con l’esposizione di appositi argomenti, rilevanti e di primaria necessità, l’importanza della libertà.
Prezioso l’intervento dei membri del direttivo, Roberto Maltese, Adamo Gianni, Franzó Savasta che, grazie alle loro testimonianze hanno suscitato nei ragazzi molto interesse, aiutandoli a formulare domande di ogni genere.
A sancire la conclusione dell’ assemblea l’intervento del dirigente scolastico e della professoressa Caterina Scifo.
Il preside, dopo aver ripreso l’argomento della libertà, ha raccontato una sua esperienza diretta agli alunni. La professoressa ha poi ricordato agli alunni l’importanza della giornata delle vittime di mafia, mostrando grande orgoglio per i suoi alunni impegnati in questa preziosa campagna di sensibilizzazione.
Infine, il rappresentate Latino Giuseppe, dopo i ringraziamenti generali, ha salutato tutti gli ospiti e i ragazzi, ricordando che nella vita bisogna sempre reagire e che, per definirsi uomini liberi, bisogna sempre denunciare alle autorità competenti ogni atto che nuoce la nostra liberà e che chiudersi in noi stessi non ci servirà a niente se non a vivere al buio.