Dalle cucine dell’Archimede alla Rassegna Internazionale Italian Style 2017, il prof. Tardino guadagna il bronzo nell’arte dell’intaglio
Chef e artisti che realizzano opere d’arte trasformando zucche in bouquet, ravanelli in boccioli di rose e rape in orchidee col vantaggio che il tutto, oltre a essere bello, è assolutamente buono. Questa è la magia dell’arte dell’intaglio di frutta e verdura, di cui un esperto conoscitore è il prof. Roberto Tardino, docente di cucina, sala e accoglienza, già responsabile del Dipartimento delle Discipline Professionali dell’Istituto d’Istruzione Superiore Archimede.
La bravura di Tardino non è confinata all’ambiente scolastico rosolinese, lo dimostra il prestigioso riconoscimento ottenuto in occasione della 5° edizione della Rassegna Internazionale Italian Style 2017- Simposium Lazio, un incontro dove i tecnici del settore e le scuole professionali si sono sfidati con concorsi di Cucina Calda, Pasticceria, Cake Design, Cucina alla Lampada e Intaglio Vegetale.
Alla manifestazione organizzata da Ristoworld Italy e tenutasi al Centro Sicilia di Catania lunedì 13 e martedì 14 novembre hanno gareggiato cuochi, pasticceri, intagliatori, barman e maître provenienti da tutta Italia, tra questi anche il professore dell’Archimede che, con i suoi ricami su zucca, ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi il bronzo nel podio nazionale.
“Si tratta di un’esperienza bellissima- ha commentato il prof. Tardino– non solo per il risultato ottenuto. Sono onorato di aver ricevuto i complimenti dalla viva voce di uno dei maggiori esponenti della ristorazione siciliana, lo chef Francesco Scravaglieri. La mia passione per l’intaglio nasce dalla voglia di creare qualcosa di diverso per migliorare da un punto di vista estetico la resa di un buffet. Il risultato è sempre d’effetto e questo mi ha spinto ad approfondire la conoscenza di quest’arte attraverso corsi specifici di perfezionamento con cui ho acquisito grande padronanza della tecnica”.
Ed è durante le sue ore a scuola che il professore netino inizia le sue classi dell’Indirizzo Alberghiero alla pratica dell’antica arte thaialandese che richiede tempo e una certa manualità. “Alla curiosità – ha commentato l’intagliatore– devono corrispondere tanta voglia di fare, una spiccata creatività ma soprattutto lo studio continuo. Queste linee guida sono le stesse con cui spiego ai miei alunni come realizzare sculture artistiche alimentari. Il loro estro e la capacità di tirare fuori piccoli capolavori a partire da ciò che già abbonda in natura ma in primis il loro entusiasmo, ad oggi, rappresentano di certo il premio più difficile da conquistare ma anche il più importante e gratificante della mia carriera”.