Pressing dei consiglieri di opposizione: “Avvio del piano di riequilibrio entro il 13 novembre”
3 ore e 49 minuti di consiglio per decidere di rinviare il consiglio al 13 novembre prossimo. La seduta di consiglio comunale di mercoledì 25 ottobre è stata alquanto calda e accesa ed i punti all’ordine del giorno sono stati “accantonati” per discutere della necessità di approntare il piano di riequilibrio in tempi celeri. Alla fine 11 consiglieri comunali di opposizione (Rosario Cavallo, Tina Cicciarella, Piergiorgio Gerratana, Franco Arangio, Enzo Vigna, Adriano Giannì, Carmelo Licitra, Salvatore Giummarra, Concetta Calvo, Giovanni Monaco e Vincenzo Paternò) hanno votato la proposta della consigliera comunale Tina Cicciarella di rinviare il consiglio al 13 novembre per discutere del bilancio di previsione con la condizione che “a quella data la giunta approvi le procedure di avvio del piano di riequilibrio”.
Una eventualità che “non può essere ricevibile”, ha subito sottolineato il sindaco Corrado Calvo perché “un piano di riequilibrio serio merita del tempo. Se il consiglio pone questa condizione -ha detto Calvo-, sappia che per quella data non ci sarà nessuna delibera di avvio”.
Ne è scaturito un dibattito alquanto acceso con la seduta che è stata sospesa più di una volta. In un primo momento era stato proposto di rinviare il consiglio al 21 novembre, data che però è stata modificata per permettere di poter approvare il bilancio entro il 15 novembre e non penalizzare i trasferimenti che dovrebbero arrivare al Comune.
Il consigliere Corrado Gennuso aveva proposto di rinviare la seduta a 48 ore al fine di approvare tutti i punti riguardanti il bilancio e sbloccare subito 600 mila euro destinati al Comune “per poter pagare gli stipendi dei dipendenti comunali” una proposta che non è stata neanche messa ai voti.
“La strada da seguire è chiara -ha detto Piergiorgio Gerratana-. Con l’approvazione del bilancio si sbloccherebbero somme che potranno coprire solo il pagamento di una mensilità e il problema si ripresenterà il mese successivo, mentre con il piano di riequilibrio si affronta la situazione in modo duraturo. E’ da ben due anni che chiediamo di appontare il piano di riequilibrio e adesso ci sono tutte le condizioni”.
Prima del rinvio della seduta al 13 novembre il ragioniere Capo del Comune di Rosolini, Carmelo Lorefice ha voluto sottolineare come “per approntare il piano di riequilibrio è condizione obbligatoria che il consiglio approvi bilancio di previsione 2017. Non siamo più nei primi mesi dell’anno. Se fossimo a gennaio sarebbe un altro discorso”.
La risposta a Lorefice è arrivata dal consigliere Carmelo Licitra: “Non c’è nessuna norma che dice che per l’approvazione del piano di riequilibrio è necessaria l’approvazione del bilancio, e questo non lo diciamo noi ma la Corte dei conti”.
Il pressing dei consiglieri comunali di opposizione sull’avvio del piano di riequilibrio è ormai chiaro e non intendono indietreggiare. Giò otto consiglieri hanno dichiarato che se la delibera di avvio non dovesse arrivare in consiglio comunale prima della trattazione del bilancio di previsione, sono pronti a non presentarsi per la votazione del bilancio anche con il rischio di far arrivare a Rosolini un commissario che prenda il posto del consiglio comunale.