Commissario Filippo Gagliano: “Il Comune di Rosolini non rischia il dissesto finanziario”

Commissario Filippo Gagliano: “Il Comune di Rosolini non rischia il dissesto finanziario”

Pubblichiamo l’intervista al Commissario straordinario Filippo Gagliano. Vogliamo però informare che le domande sottoposte sono state inviate all’attenzione del commissario l’11 novembre 2014, e da allora avremmo voluto effetture altri tipi di domande in riferimento anche all’Imu agricola e altre tematiche. Per il momento pubblichiamo le risposte a noi giunte dopo ben tre mesi di attesa.

Il Comune è in affanno. Riceve poco dallo Stato e dai cittadini, ma spende tantissimo e male. Se fosse un’azienda sarebbe sicuramente già fallita. Se lei fosse un imprenditore quali misure avrebbe adottato per non fare fallire l’azienda-Comune?

Non c’è dubbio che gli Enti locali vivono un momento di difficoltà dovuto principalmente alla carenza di trasferimenti di risorse finanziarie statali e regionali e tra questi vi è il comune di Rosolini. Avvicinare il comune ad un’azienda privata significa negare lo Stato sociale. Mi spiego meglio, l’Ente ha come scopo principale quello di fornire servizi, molti di questi a titolo gratuito, e quello di provvedere alle funzioni pubbliche attribuiti dallo Stato e dalla Regione: l’azienda privata mira al raggiungimento del massimo profitto. Quindi due concetti distanti tra loro.
Detto questo, le risorse impiegate siano esse umane, strumentali e finanziarie devono essere ottimizzate e ciò non può avvenire senza una oculata programmazione della spesa, che deve tenere conto delle effettive risorse disponibili. In carenza di risorse, compito di chi amministra, è quello di intervenire evitando sprechi, tagliare sulle spese inutili o di scarsa utilità per l’intera comunità, al fine di continuare ad erogare servizi efficienti ed essere vicini ai cittadini più deboli.
Le spese sostenute devono essere indirizzate al raggiungimento degli interessi collettivi e non del singolo. Non va dimentico che i cittadini che pagano i servizi hanno diritto a riceverli ed hanno diritto ad avere una macchina burocratica che funzioni. Quindi tra i compiti di chi amministra vi è quello di aumentare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dell’azione amministrativa. Per quanto concerne Rosolini non direi che il Comune rischi, in questo momento, il dissesto finanziario. Senza dubbio vive un momento di difficoltà finanziaria, come del resto tutti gli altri comuni della Sicilia.
In Comune si spendono mediamente ogni anno circa 10 milioni di euro solo per i costi del personale, i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e per gli interessi sui mutui. Non pensa che tra questi centri di costo sia possibile fare emergere risorse attraverso i risparmi ottenibili anche riorganizzando i servizi o l’unica soluzione è contrarre debiti?
I ridotti trasferimenti da parte dello Stato e dalla Regione verso gli Enti locali impongono un’attenta programmazione delle spesa ed in particolare di quella fissa a cui è soggetto un Comune: personale e servizi primari essenziali. Per il personale la normativa vigente, pur lasciando una certa autonomia di scelta agli Enti locali, indica agli amministratori quali siano gli ambiti di intervento prioritari che in linea di principio devono seguire per ridurre la spesa. I tetti alla spesa costituiscono uno degli interventi finanziari imposti agli enti locali che nel caso di “personale” deve essere contenuta entro la spesa sostenuta nell’anno precedente. Da ciò si può desumere come agli Amministratori, nell’ambito della propria autonomia ed azione amministrativa e compatibilmente con le disponibilità finanziarie e di bilancio, non resta altro che predisporre un piano, basato su criteri razionali, di efficienza, economicità, trasparenza e imparzialità indispensabili per una corretta pianificazione delle politiche del personale. Partendo da questo presupposto, il nostro Comune, attraverso l’ufficio delle Risorse Umane, sta predisponendo un piano di razionalizzazione degli assetti organizzativi e di riduzione della spesa del personale.
Tuttavia mi preme sottolineare che il personale comunale è una risorsa comune e in quanto tale deve essere valorizzata.
E’ ingiusto che ogni occasione sia buona per sostenere, l’insofferenza verso una categoria di lavoratori che comunque scatena l’invidia dei più. Invidia per la certezza di un lavoro, l’invidia per un trattamento economico significativo (anche se fermo da parecchi anni, come del resto tutto il pubblico impiego ad eccezione di alcune categorie della P.A.), l’invidia per le posizioni di prestigio occupate, l’invidia per quel potere che comunque esercitano, l’invidia per l’occupazione di una posizione alla quale tanti mirano, e così via. E’ vero, come in qualsiasi altra organizzazione, non sono tutti uguali sul piano dell’impegno e del merito. Allora mi chiedo perché non avviare una discussione seria su quello che serve alla comunità locale, in termini di organizzazione, di figure professionali, di obiettivi ai quali indirizzare l’azione dell’Ente per realizzare un vero modello di sviluppo locale. Invece, l’interesse è orientato sul numero di impiegati, ritenuto da alcuni, eccessivo, salvo poi denunciare alcune carenze in taluni settori. Al Comune ci sono delle belle professionalità, e ci sarebbero anche le condizioni per un “rinnovamento”, ma questo potrà avvenire soltanto se si deciderà di andare tutti nella stessa direzione e di fare squadra. Ma per fare questo ci vuole una politica che la smetta di occuparsi di piccole cose (incarichi, consulenze, ecc.) che quasi sempre non danno quel valore “aggiunto” all’attività dell’amministrazione e cominci a pensare a come valorizzare e far “fruttare” il proprio patrimonio con l’obiettivo di servire la comunità locale con tutte le forze disponibili. Se non faremo ciò, non faremo altro che piangerci addosso e accusarci a vicenda sulle responsabilità di un eventuale sfacelo.
La raccolta dei rifiuti è un problema che non può risolvere la sola amministrazione ma deve trovare soluzione con l’impegno di tutti. E’ necessario predisporre un programma che parta, innanzitutto, da una campagna di sensibilizzazione verso la Comunità locale sulla tematica, sensibilizzando la gente a partecipare “maggiormente” nella differenziazione dei rifiuti. Meno prodotto “indifferenziato” equivale a un costo minore di conferimento e ciò, oltre ad avere una maggiore sensibilità ambientale, porta a una riduzione di costi non solo per l’Ente ma soprattutto verso i cittadini.
Infine gli interessi sui “mutui”. La riduzione dei trasferimenti ed una limitata autonomia finanziaria, impediscono, molto spesso, l’attuazione dei piani di investimento; se a questo si aggiunge un elevato grado di rigidità del bilancio, è palese la difficoltà per il reperimento di risorse. I mutui rappresentano le fonti che l’Ente può utilizzare per generare sviluppo. Evidentemente gli amministratori locali, che si sono succeduti nel tempo, hanno dovuto fare ricorso a detto strumento per necessità che si sono presentate, sempre, nel rispetto della norma che prevede l’ impossibilità di assumere nuovi mutui, se la somma degli interessi annuali sui mutui già contratti, supera il 25% delle entrate correnti risultanti dal rendiconto del penultimo esercizio precedente l’anno in cui si intende contrarre il mutuo. Restando in tema, mi preme sottolineare come le anticipazioni di liquidità sono state richieste alla cassa DD.PP. per procedere al pagamento e relativo azzeramento dei debiti nei confronti dei fornitori di beni e servizi.
E’ stato girato il film “Andiamo a quel paese”. La società produttrice ha offerto un contributo per la copertura dei costi sostenuti dal Comune (vigili urbani, operai comunali a servizio, uso esclusivo del palazzetto dello sport ed ancora, il tutto per tre mesi). Se la risposte è no, perché? C’è alla base una strategia turistica?
Sicuramente la scelta della città di Rosolini come location principale per le riprese cinematografiche del film, è di rilevante importanza e la disponibilità degli amministratori pro tempore nei confronti della società produttrice rientra sicuramente in una vasta strategia di rilancio della città. Non va dimenticato che la richiesta dei rappresentanti della società produttrice è arrivata dopo un accurato sopralluogo dei luoghi ed immobili sia pubblici che privati visitati in cui dovevano essere girate le varie scene. Un sopralluogo che ha dato risultati positivi tanto è vero che nel mese di maggio 2014 è pervenuta la richiesta ufficiale di patrocinio da parte della TRAMP Limited S.r.l. Una richiesta prontamente accettata in quanto valutata come occasione unica che si presentava alla città, un volano di eccezionale portata, dai risvolti positivi sia immediati che futuri. Immediati in quanto la presenza della troupe (attori e operatori vari) e la richiesta di “mano d’opera locale” avrebbe, come poi dimostrato, rappresentato una boccata d’ossigeno per l’economia della città. Futuri in quanto la città e le sue peculiarità sono state rese visibili. Di fronte a queste premesse, sia l’amministrazione che mi ha preceduto che il sottoscritto, ha concesso il patrocinio gratuito. Tanto più che nell’autorizzazione concessa è stata apposta la dicitura “a condizione che nessun onere fosse gravato sulle casse comunali”. E così di fatti è stato. E’ appena il caso di sottolineare che l’unica location concessa in uso è stato il palazzetto dello sport nel periodo giugno – agosto 2014 e nessun disagio ha procurato alle associazioni sportive che, nel predetto periodo, osservano un tempo di sospensione delle loro attività. Inoltre, la Tramp, ha attrezzato la struttura per le loro esigenze a proprie spese ed ha provveduto al pagamento per la custodia e pulizia. Lo stesso ha fatto per i sedili di piazza Garibaldi che sono stati sostituiti e rimessi, a proprie spese, provvedendo addirittura alla ristrutturazione di alcuni di essi. Per quanto riguarda il servizio dei vigili urbani e degli operai si chiarisce che si è trattato di normale impegno che viene effettuato per tutte le manifestazioni per le quali il Comune concede il patrocinio gratuito.
Dunque una precisa strategia turistica i cui effetti, ad appena solo poche settimane dall’uscita ufficiale del film, si stanno già concretizzando. Sono infatti numerose le persone, sia singolarmente e soprattutto attraverso tour operator specializzati chiedono di poter visitare Rosolini e i luoghi dove sono state effettuate le riprese del film.
Molti rosolinesi stanno lasciando Rosolini per mancanza di lavoro, mentre vengono accolti sempre più stranieri. Non pensa che gli Enti locali, sono anch’essi attori dell’economia ed in quanto tale debbono gestire i fenomeni abbandonando l’idea di doversi limitare a garantire l’acqua nelle case, togliere l’immondizia dai marciapiedi e sparare le bombe per le feste folkloristiche?
La questione “immigrazione” è assai complessa e non può né deve essere trattata come un problema locale, essa ha una valenza sovranazionale, né può essere ricondotta al fatto che i rosolinesi stanno emigrando. Trattare in questi termini la questione è riduttivo. Sono chiare le difficoltà per un amministratore locale ad affrontare l’argomento. Con ciò voglio dire che la questione esiste e va affrontata nel suo complesso con il pieno coinvolgimento di tutte le istituzioni, graduando per ciascuno il livello di responsabilità.
Passando alla seconda parte della domanda, è fuori dubbio che gli amministratori locali devono essere artefici dello sviluppo locale del territorio. A loro spetta il compito di ricercare soluzioni che possano dare impulso allo sviluppo socio-economico delle realtà che si trovano a “governare”. Soluzioni che devono essere individuate nella promozione di azioni a sostegno e valorizzazione dell’economia locale, che comprendono interventi di marketing territoriale, intese come promozione del territorio, delle sue caratteristiche, delle sue prospettive e potenzialità. Il presupposto indispensabile per non perdere questa sfida consiste nel conoscere, saper leggere e programmare lo sviluppo del territorio. Programmare lo sviluppo economico di una realtà territoriale significa mettere assieme le componenti economiche, politiche e sociali del territorio.
Quello poi di garantire i servizi essenziali ai cittadini (servizio idrico, fognario, elettrico, nettezza urbana, ecc) è la “mission” principale di un amministratore locale, e chi amministra deve adoperasi per reperire i fondi necessari, per mantenere detti servizi a livelli accettabili, ricorrendo spesso a decisioni impopolari.
Lei ha approvato il regolamento della TARI (tassa sui rifiuti). Si legge che non ha inteso adottare misure per il controllo dei consumi scegliendo il criterio della distribuzione dell’enorme costo dello smaltimento in base alla dimensione delle case e del numero degli abitanti. Perché?
Premetto che dal 2012 al 2014 la tassa sui rifiuti ha subito notevoli cambiamenti; infatti nel 2012 la tassa sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti (TARSU) copriva appena il 58,41% il cui costo del servizio che ammontava ad €.2.461.575,69 (dati consuntivo) e le entrate derivanti dal ruolo ammontavano ad €. 1.349.602,00; la restante parte del costo veniva coperta con proprie risorse del bilancio (trasferimenti erariali, regionali, e/o altro…). La tariffa veniva calcolata facendo riferimento soltanto alla superficie degli immobili per un coefficiente approvato annualmente dal consiglio Comunale. Nel 2013 cambia radicalmente la normativa: si istituisce la TARES (tassa- tariffa su rifiuti e servizi) che obbliga i Comuni alla copertura totale del costo del servizio con i proventi derivanti dalla tassa dei cittadini-contribuenti. Il calcolo della TARES, relativo alla sola tariffa rifiuti (a favore dei comuni per la totale copertura dei costi del servizio), si articola sulla superficie degli immobili e sui componenti del nucleo familiare residenti nell’immobile stesso, considerato in riferimento all’area geografica dell’Italia, nord, centro, sud, di appartenenza; lo Stato impone un versamento di 0,30 per mq di superficie dell’immobile quale tariffa sui servizi indivisibili a favore del Ministero dell’Economia.
L’amministrazione Comunale di Rosolini, con deliberazione consiliare n.44 del 16.09.2013 adeguandosi alla normativa statale, istituisce il tributo TARES sulla base dei parametri imposti anche dalla normativa nazionale sul calcolo della potenzialità produttiva dei rifiuti secondo il D.P.R. n.158/99 ed il d.legs. n, 152/2006. Con deliberazioni del civico consesso n. 63 e n.64 del 25.11.2013 approva rispettivamente il regolamento della TARES ed il Piano economico finanziario del citato tributo. Dai dati del Consuntivo 2013, regolarmente approvato, si evincono le seguenti risultanze: entrate TARES €. 2.673.737,89 (accertamento), spese complessive servizio rifiuti €. 2.673.737,89 (impegni di spesa). Il costo del servizio viene coperto al 100% con le entrate derivanti dai contribuenti.
Nel 2014 la legge di stabilità nazionale n. 147/2013 istituisce la nuova tassa rifiuti denominata Ta.Ri che sostituiva la TARES. Rimane invariata la disciplina relativa al calcolo delle tariffe (superficie degli immobili, componenti nucleo familiare, ecc.).
Riassumendo, quindi, per la tariffa ai fini TARI approvata con apposito Regolamento, non ho fatto altro che attenermi alle specifiche disposizioni normative contenute nel DPR n. 158/1999, che prevede parametri differenziati:
– per area geografica della Nazione (nord – centro – sud);
– per tipologia di utenza (domestica e non domestica);
– per coefficienti di produzione potenziale secondo le previsioni di cui al punto 4.3, allegato 1, del DPR n. 159/1999;
– per superficie e nelle utenze domestiche, per i componenti il nucleo familiare.
Lei ha approvato il regolamento della TASI (tassa sui servizi). Ci può dire se queste somme saranno effettivamente utilizzate per lo scopo previsto e in concreto dove e con quali importi?
Occorre intanto precisare che la TASI è una tassa sui servizi indivisibili. Per «servizi indivisibili» si intendono tutte quelle attività dei Comuni che non vengono offerte «a domanda individuale», come accade per esempio per gli asili nido o per il trasporto scolastico. Si tratta, quindi, di quelle attività comunali quali l’illuminazione pubblica, la sicurezza, l’anagrafe, la manutenzione delle strade, ecc. che vanno a vantaggio di tutta la cittadinanza. Fino a pochi anni addietro il Ministero dell’Interno erogava al nostro Comune oltre un milione di euro, somma derivante dal mancato gettito dell’IMU sull’abitazione principale. Con decorrenza 01.01.2014 detto contributo è stato abolito per cui, al fine di sopperire al mancato introito, è stata prevista dallo Stato la TA.SI. Questa nuova tassa, secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità, serve ai Comuni per coprire le spese dei sopra citati “servizi indivisibili”.
Sulla problematica dell’abusivismo edilizio ci sono ingiunzioni di demolizioni inviate dalla Procura rimaste sul tavolo del Comune?
Tutte le Ingiunzioni a Demolire emesse dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, ai sensi degli artt.655 e segg. C.P.P. e 29 Reg., riguardanti sentenze irrevocabili, così come richiesto, sono state regolarmente notificate ai soggetti interessati. Allo stato si sta procedendo alla ricognizione generale di tali fascicoli al fine di dare corso, ove non si sia già provveduto, ai provvedimenti previsti dall’art.7 della L.47/85 inerenti la demolizione delle opere, previa acquisizione gratuita al patrimonio del Comune ed il ripristino dello stato dei luoghi e/o, ove ne ricorrano le condizioni e su proposta motivata, il mantenimento in ragione di prevalenti interessi pubblici e sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici o ambientali.
Sul centro commerciale il Tar di Catania, il 24 aprile 2014, è entrato nel merito del ricorso presentato dalla Mapi, in cui è stato sancito che l’organo consiliare deve tempestivamente, non oltre 30 giorni, “definire, con l’adozione di un provvedimento espresso e motivato, il procedimento di approvazione del piano di lottizzazione presentato dalla Società ricorrente in data 13 maggio 2009”. Cosa ha fatto?
La problematica del centro commerciale risulta alquanto complessa e risulta riduttivo affrontare solo gli aspetti riguardanti la necessità di dare corso alla sentenza emessa dal TAR di Catania e depositata in data 01.07.2014. Appare, infatti, doveroso ricordare che con deliberazione di C.C. n.53 del 29.10.2013, il Consiglio Comunale, dando corso all’Ordinanza n.558/2013 resa dal medesimo TAR, ha proceduto ancor prima dell’emissione della citata sentenza, all’approvazione del Piano di Lottizzazione presentato dalla MA.P.I. S.r.l. e che sulla stessa, già annullata dal TAR di Catania con sentenza n. 10/2014, risulta pendente appello al Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana. Fermo restando che qualsiasi ulteriore atto in merito, cui il sottoscritto venisse chiamato ad esprimersi, a tutela dell’Ente, non potrà prescindere da una attento riesame di tutti gli aspetti urbanistici e contrattuali dell’intervento proposto. Adesso, al fine di evitare la sovrapposizione di ulteriori procedimenti amministrativi, si è ritenuto di attendere il giudizio del C.G.A. in merito al citato appello. Di tale orientamento si è data comunicazione alla società proponente che, in ogni caso, quale parte cointeressata, avrà la facoltà di intervento in giudizio.
Perché ha tolto 30 mila euro destinati alla costruzione dell’ascensore comunale per agevolare i disabili?
Nell’esercizio finanziario 2013 l’amministrazione pro tempore intese utilizzare il fondo di riserva impinguandolo di somme necessarie per il raggiungimento di alcune finalità: tra queste una riguardava la realizzazione dell’ascensore nella sede centrale del Comune con uno stanziamento di 30 mila euro. A differenza delle altre somme impegnate sempre sul fondo di riserva 2013, le cui finalità sono state raggiunte, per quanto riguarda la realizzazione dell’ascensore ciò non è stato possibile in quanto i fondi stanziati sono risultati insufficienti. Il mancato raggiungimento dell’obiettivo entro l’anno di riferimento dell’esercizio finanziario ( 2013) e/o entro i primi mesi dell’anno successivo, ha reso indispensabile, da parte del responsabile del V settore, lo svincolo della somma impegnata al fine di potere essere riutilizzata per la stessa o altre finalità programmate dall’Ente.
L’obiettivo di completare l’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre che essere un obbligo, è un dovere civico non solo da parte dell’amministrazione pubblica ma anche per gli esercizi commerciali. Comunque la realizzazione del manufatto non è da ritenersi “archiviata” ed è stata fatta richiesta all’ufficio tecnico di individuare eventuali alternative e determinare il costo esatto dell’intervento al fine di inserire nel bilancio di previsione 2015 somme necessarie alla realizzazione.
Perché è stata variata l’esenzione dell’addizionale Irpef, da 10 mila euro a 5 mila euro di reddito?
L’esenzione è stata semplicemente uniformata a quanto previsto per la TA.RI.
Sono stati previsti 15 mila euro di straordinario per vigili urbani. Cosa ne pensa della carenza nel corpo di polizia municipale?
Non risulta che nel bilancio di previsione 2014 sia stata prevista una somma di 15 mila euro per compenso lavoro straordinario alla P.M. Semmai questa riguarda un quota di partecipazione per erogazione dell’indennità ai sensi dell’art. 13 L.R. 17/1990 (piano di miglioramento ed efficienza servizi P.M.).
Per quanto riguarda la carenza nel corpo della locale P.M., la causa, come mi è dato sapere, è da ricercare nella scelta da parte delle amministrazione precedenti di dare corso all’istituto delle procedure di mobilità interna del personale a tempo indeterminato in altri settori comunali, riducendo di fatto il personale della P.M.; a ciò vanno aggiunti i limiti posti dal legislatore nazionale, in ordine al divieto di assunzione nel rispetto del contenimento della spesa in materia di personale.
Dia un giudizio alla gestione dei responsabili di settore.
Il Comune di Rosolini, in attuazione di specifiche disposizioni legislative in ordine alla valutazione delle prestazioni dei responsabili di Settore correlate agli obbiettivi e programmi predefiniti dell’Amministrazione, si è dotata di un Nucleo di Valutazione. A questi spetta il compito di dare una valutazione sull’operato dei responsabili di settore.
Tuttavia, ritengo, che tutti, nessuno escluso, siano dei validi funzionari che si propongono per il bene dell’Ente con forte senso di responsabilità e spirito di abnegazione, pur nell’esiguità dell’indennità di funzione percepita.
Dia un giudizio alla sua gestione commissariale.
Dare un giudizio sulla mia gestione amministrativa dell’Ente non spetta certamente al sottoscritto, semmai alla collettività locale che avrà modo nei prossimi mesi di valutare, credo, con assoluta obiettività.
Cosa pensa di Rosolini e dei rosolinesi?
Esprimere un giudizio sulla comunità rosolinese, non è sicuramente un compito semplice. Pur tuttavia, fino ad oggi, nel corso del mio mandato commissariale e delle funzioni svolte, ho avuto la possibilità di conoscere molte persone appartenenti alle varie categorie che operano in città, dai più giovani ai meno giovani, con impressioni abbastanza positive. Un impatto facilitato dalla disponibilità offerta dalle varie persone con le quali ho avuto modo di adoperarmi e che hanno consentito di approfondire le mie conoscenze della città e dei suoi abitanti. Una città che non si discosta dalle altre realtà isolane a livello di problematiche per via della grave crisi che attanaglia tutti i settori, ma che presenta una sua peculiarità molto forte, quella di una comunità abbastanza viva che sa affrontare i problemi con caparbietà senza piangersi addosso. Ho percepito la sensazione di una città attiva in cui i cittadini vogliono diventare attori e protagonisti della loro crescita, giovani e meno giovani con tanta voglia di riscatto e alla ricerca costante di trovare risposte ai loro problemi nella consapevolezza delle potenzialità che offre il territorio. Non è sicuramente, la mia, una considerazione di facciata, ma un dato di fatto. Credo allora che sotto la spinta di amministratori del luogo, che diano la possibilità ai cittadini di partecipare alle decisioni collettive, la comunità potrà essere protagonista dello sviluppo socio-economico della città.

Ferdinando Perricone

gagliano filippo

CATEGORIE
TAGS
Share This

COMMENTS

Wordpress (0)
Disqus (0 )