28/11/2016: un anno fa l’intimidazione mafiosa all’ex assessore Carmelo Di Stefano
Il 28 novembre del 2016 Rosolini fu scossa dall’avvertimento di stampo mafioso all’ex assessore comunale Carmelo Di Stefano. Una testa di pecora nera e due bossoli di fucile furono lasciati in bella vista sopra il cofano della sua auto, parcheggiata nei pressi della sua abitazione di via Scicli.
Un “avvertimento” che portò a testimonianze di solidarietà da più forze politiche e fu anche organizzata una fiaccolata per le vie del centro storico cittadino che ebbe una grande presenza di cittadini.
Ad un anno esatto da quell’evento nessuna novità di rilievo è stata portata alla luce dalle forze dell’ordine che stanno indagando per dare un volto a mandanti ed esecutori. In un primo momento le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Compagnia di Noto per passare successivamente alla Dipartimento Investigativo Antimafia di Catania.
Ad oggi rimane ancora oscuro il movente che ha portato la mano di qualcuno a compiere quell’atto intimidatorio.
Per quanto riguarda la sua attività politica e per il sociale nel periodo antecedente all’intimazione Di Stefano stava portando avanti alcune battaglie tra cui quelle contro la nascita delle serre-tunnel all’ingresso della città, promuovendo anche una raccolta di firme, e quella per lo scioglimento dell’Essap, Ente Socio Sanitario Assistenza alla Persona, un Ente regionale che sta gestendo il patrimonio lasciato in eredità dalla defunta Maria Mauro vedova Sipione. Da assessore comunale con l’Amministrazione capeggiata dal sindaco Nino Savarino si era reso protagonista di alcuni atti “forti” denunciando alcuni lavori mal eseguiti nella posa della pavimentazione nel centro storico, intimando con denunce le aziende a provvedere di tasca propria per rifare i lavori. Stesse denunce per alcuni scavi effettuati dalle compagnie telefoniche in via Bellini, riuscendo ad ottenere il rifacimento di tutto il manto d’asfalto a costo zero per il Comune. Ultimamente altre denunce riguardanti la “scomparsa” della caserma dei Carabinieri dal Prg e la denuncia pubblica sull’inopportunità di ridurre la rotatoria che sta per essere eseguita sulla strada statale 115, in contrada Cipolla, con il progetto che è stato rimodulato portando il diametro da 50 a 25 metri.